I dati - Schede Comuni
BUJA
                  Comune  attuale: Buja con le frazioni di Andreuzza, Avilla, Borgo Sala, Campo, Campo  Garzolino, Caselle, Codesio, Collosomano, Madonna, Monte, San Floreano, Santo  Stefano, Sopramonte, Tomba, Tonzolano, Urbignacco, Ursinins.
Opere complessive di storia su Buja
Circoscrizione ecclesiastica:
                  Pieve e chiese:
              Chiese e testimonianze artistiche -
                  Paesaggio religioso
Giurisdizione civile:
              Castello e gastaldia
Comunità, statuti, memoria orale
Formazione del Comune:
              Municipalità e Comune
Opere complessive di storia  su Buja:
                  Menis P., Buia e il suo duomo.  Origini e vicende, Gemona del Friuli, Toso, 1942
                  L'opera costituisce una prima storia di Buja, in quanto la  vicenda del duomo di Santo Stefano è inquadrata nella storia del paese e della  pieve, di cui Santo Stefano è la prima filiale.
                  *Buja - storia
Ellero G., Buja terra  e popolo, Comune di Buja, 1984 (1996², 2002).
                  Storia generale di Buja (istituzioni e comunità) dalle  origini all'età contemporanea con bibliografia essenziale relativa  all'argomento dei capitoli, ognuno dei quali costituisce un tema monografico.
              *Buja - storia
Circoscrizione  ecclesiastica
                  Pieve e  chiese    
                  Pieve  matrice è San Lorenzo in Monte, protetta  da fortificazioni. E' nominata come già esistente nel diploma del 792 di Carlo  Magno che conferma al patriarca Paolino d'Aquileia i beni mobili e immobili già  posseduti a diverso titolo dalla chiesa di Aquileia, "Ecclesia sancti Laurentii que sita est in Foroiulii loco qui noncupetur  Bogacum omnibus facultatibus suis". La vasca battesimale rinvenuta negli  scavi della pieve riporta però ancora più indietro, a un oratorio cristiano del  sec. V-VI. 
                  La  pieve di Buja è compresa nella tassazione del patriarca Bertoldo di Andechs del  1247. Nella decima ecclesiastica delle pievi stabilita nel 1296 la "plebs Buge" è indicata come  appartenente all'arcidiaconato superiore della diocesi di Aquileia. Nel  1495-1501 la pieve comprendeva Buja e le filiali di Aveacco (v.  Colloredo di M.A.), Farla (v.  Majano), Majano, Mels (v. Colloredo di M.A.), Entesano (v. Colloredo di M.A.), San Salvatore (v. Majano), Carvacco (v. Treppo Grande), Sala (v. Treppo Grande), Cisis,Sant'Eliseo (v. Majano), Pers (v. Majano), Melesons (v. Colloredo di M.A.), Vendoglio (v. Treppo Grande), Treppo Piccolo (v. Treppo Grande). 
                  Nel  1473 le chiese di Santo Stefano e di Madonna di Buja - rette da due vicari  curati a partire dal 1251 - possono dispensare i sacramenti per comodità della  popolazione, essendo divenuta la pieve matrice ormai troppo scomoda da  raggiungere a causa dell'ampliarsi dei borghi.
                  Volontà  di autonomia da parte delle chiese filiali si hanno già a partire dal sec. XIV:  si formano a partire dal sec. XVI le curazie-parrocchie di Farla, Majano, Mels,  Pers, Vendoglio, anche se viene imposto - non senza contrasti - di mantenere il  legame spirituale con l'antica chiesa matrice.
                  Nel  1512 il beneficio della pieve di Buja è incorporato al capitolo e fabbrica del  duomo di Udine; soltanto nel 1792 Buja riacquista l'indipendenza, suscitando  però le reazioni di Majano, Farla e Pers che versano il quartese a Udine ma -  essendo stata ripristinata l'autonomia di Buja - chiedono di essere liberate  dal quartese.
              La  formazione delle nuove parrocchie - che segnano la fine della pieve - nel  comune di Buja è del Novecento: nel 1910 la chiesa di Madonna (già Madonna ad  Melotum) diventa parrocchia, staccandosi da San Lorenzo; nel 1927 la titolarità  plebanale è trasferita a Santo Stefano; nel 1930 San Giuseppe di Avilla è  eretta in vicaria indipendente e nel 1943 parrocchia.
Sotto il profilo bibliografico va segnalato che dopo gli  scritti di Pietro Menis sulla storia della pieve e sulle singole chiese, gli  interventi di ricostruzione a seguito del sisma del 1976, le campagne di scavi  del 1980-82 hanno dato origine a nuovi studi e approfondimenti. L'interesse è  venuto focalizzandosi su singole opere o manufatti, dando origine a scritti che  documentano in modo sempre più attento la cura del patrimonio collettivo  consegnato dalla tradizione (in "Chiese e testimonianze artistiche"  si sono segnalati quei lavori che propongono il recupero e l'approfondimento  storico-critico di un'opera, tralasciando la bibliografia generale sui singoli  artisti). Va segnalato anche l'approfondimento della vicenda dell'unione della  pieve di Buja al capitolo di Udine con i conseguenti riflessi sulla volontà di  autonomia della chiese soggette. 
                           fonti archivistiche
                  Biblioteca Civica "V.Joppi" di Udine, [Stampa del comune di Buja e pieve di San  Lorenzo contro il capitolo metropolitano di Udine], stampa ad lites, sec.  XVIII.
                  Atti relativi alla causa intentata  nel 1790-92 dal comune e dai vicari curati  della pieve di San Lorenzo di Buja per ottenere l'autonomia dal capitolo di  Udine, unione stabilita con bolla pontificia del 1512.
              *Buja - pieve
Biblioteca Civica "V. Joppi" di Udine, Stampa del commun, pieve e r.r. vicarj  della chiesa matrice di San Lorenzo di Buja nel Friuli, stampa ad lites,  sec. XVIII.
                  Atti a sostegno dei vicari curati della pieve di Buja nella  causa del 1790-92 per il quartese contro i parroci di Majano, Farla e Mels, con  documenti antecedenti, compresa la bolla di incorporazione della pieve di Buja  al capitolo di Udine del 1512.
                  *Buja - pieve - Majano - Farla - Mels - parrocchie
                  letteratura
                  Venier P., Cenni  storici, in Manuale del parrocchiano  di Buja, Torino, Tipografia dell’Oratorio di San Francesco di Sales, 1876.
                  Breve introduzione storica sulla pieve di Buja in apertura  del libro di preghiere realizzato da mons. Pietro Venier per i suoi  parrocchiani. Contiene anche informazioni essenziali sulle altre chiese della  pieve, nonché “Cronologia dei Pievani di Buja residenti a S. Stefano”,  “Cronologia dei Vicari di Buja residenti a S. Stefano” e “Cronologia dei Vicari  di Buja residenti a Madonna” (la parte introduttiva a carattere storico anche  in “Nô i sin ce che i lassin- Buje”, DVD di Gallina C. e Tessaro E., 2006,  percorso: Culto- storia – parrocchianobuja). 
                  *Buja – pieve  -  chiese
Marcuzzi G., Sinodi aquileiesi, Udine Patronato, 1910, p. 327.
                  La pieve di Buja è nominata nella  tassazione del 1247 imposta dal patriarca Bertoldo di Andechs come sussidio per  le crociate.
                  *Buja - pieve  
Menis P., La pieve di Buja. Notizie storiche,  Gemona, Toso, 1930.
                  Storia della pieve sia come circoscrizione ecclesiastica sia  come edificio di culto sulla base di fonti tratte dagli archivi storici locali.  Informa anche sulle chiese di Buja, esistenti o scomparse al 1930.
                  *Buja - pieve -circoscrizione ecclesiastica -chiese
Sella P., Vale G. (a cura di), Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV, Venetiae-Histriae,  Dalmatia, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1941, pp.  XXVI, 20. 
                  La pieve di Buja è compresa nella decima del 1296; è  descritta nella sua composizione nel 1495-1501.
                  *Buja - pieve - circoscrizione ecclesiastica
Menis P., Come nacque  la parrocchia di Madonna, in "Bollettino parrocchiale di Madonna di  Buja", giugno 1966.
                  Ripercorre la storia della pieve, la concessione del  vicariato alla chiesa di Madonna, fino all'erezione in parrocchia nel 1910.
                  *Buja - pieve - chiese - Madonna
Ellero G., Buja terra  e popolo, Comune di Buja, 1984, pp. 37-54,57-59, 65-72,85-91.
                  Storia della pieve, delle chiese e parrocchie con relativa  bibliografia.
                  *Buja - pieve - chiese
Menis G.C., 1500 anni  di storie cristiane a Buja, in "La pieve di Buja - Bollettino  parrocchiale", Pasqua 1987  (anche  in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso:  Culto - chiese - Monte)
                  Resoconto storico sugli esiti della campagna di scavi  1980-82
                  *Buja – pieve
De Vitt F., Istituzioni  ecclesiastiche e vita quotidiana nel Friuli medioevale, Venezia,  Deputazione Editrice, 1990, pp. 1-120.
                  Tratta origini e sviluppo delle pievi, loro incorporazioni,  nascita e diffusione delle parrocchie con particolare riferimento al Friuli  centro-collinare.
                  *Buja  – pieve –  circoscrizione ecclesiastica
Zannier D., Dentro il  fiume della storia, in “Parrocchia di Buja, Bollettino Parrocchiale”, 1991
                  Breve excursus sulla formazione della parrocchia di Madonna  nei secoli (anche in “Nô i sin ce che i lassin- Buje”, DVD di Gallina C. e  Tessaro E., 2006 , percorso: Culto- Chiese – Madonna). 
                  *Buja –  pieve -  chiese – Madonna 
Nicoloso Ciceri A., Il  quartesario della pieve di San Lorenzo di Buja esattore per la fabbrica del duomo  di Udine, in "Atti dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine,  LXXXVIII (1995), pp.173-198.
                  Ricostruisce e approfondisce sulla base di fonti  archivistiche le vicende dell'incorporazione della pieve di Buja al capitolo di  Udine nel 1512 e i successivi contrasti.
                  *Buja - pieve
Chiese e testimonianze  artistiche – Paesaggio religioso
                  Pieve di San  Lorenzo. La chiesa è ricordata per la  prima volta in un diploma del 792 sul sito di un primo oratorio cristiano (come  ha messo in luce la campagna di scavi del 1980-82) del sec. V-VI, poi  sostituito da un altro luogo di culto nei secc. XI-XIII, ampliato e riformato  forse alla fine del sec. XV e successivamente nel sec. XVI. La sua pianta è  stata fortemente modificata nel XIX secolo. L’edificio è stato ricostruito dopo  il sisma del 1976. La documentazione scritta inizia dal 1248, anno della  consacrazione. E' stata oggetto di studi specifici una cappella dalla volta a  botte, probabilmente in origine indipendente e poi inglobata nell'edificio,  costruita tra fine sec. XIII-inizio sec. XIV (per Miotti forse anche secc.  VIII-IX), affrescata con storie della Vergine del sec. XIV (Menis, La trecentesca 1954) o forse sec. XV  (Bergamini, L'arte 1981; Cadore,  Bonelli, Buja 1983). Nella chiesa ora  si conservano una statua lignea della Madonna  in trono con Bambino (sec. XV), dipinti di Giovanni Battista Grassi (1558),  Giuseppe Giovanni Cosattini (sec. XVII, proveniente dalla chiesa di Avilla)  Eugenio Pini (1653, proveniente dalla chiesa di Madonna), Giuseppe Buzzi (sec.  XVIII). Aveva un annesso cimitero (v. Menis, San Bartolomeo 1937).
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 10, 31-32.
                  Breve descrizione della pieve di San Lorenzo: sono ricordate  la tela del Grassi  e la cappella della  Vergine, forse originariamente indipendente e poi inglobata in San Lorenzo..
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis P., La Madonna del Rosario nella pieve di Buja, San  Daniele, Tabacco, 1934.
                  Volumetto riguardante la statua della Madonna voluta dalla  confraternita del Rosario.
                  *Buja - pieve- confraternite
Menis P. , Chiese di  Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
                  Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti  prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di San Lorenzo (fonte:  registri parrocchiali, sec. XVII).
                  Buja – chiese – San Lorenzo - cimiteri 
Menis P., SS.  Sebastiano e Rocco nella Pieve di Buja, San Daniele, Buttazzoni, 1946.
                  Notizie storiche sul culto e le statue dei santi (sec. XVII  e XVIII).
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C., La  trecentesca cappella della Vergine nella pieve di Buja, in "Ce  fastu?", 30 (!954), n. 1-6, pp.21-30.
                  Descrive la cappella della Vergine nella pieve di San  Lorenzo e i suoi affreschi, attribuendoli con cautela a Valenti di Valcone di  Gemona, con cui nel 1328 viene stipulato un contratto (pubblicato nel 1894 da  Joppi) per affreschi nella pieve
                  *Buja - pieve San Lorenzo- cappella Vergine
Menis G.C., Gli  affreschi trecenteschi della pieve di Buja, in "Sot la nape", 2  (1957), pp. 1-3.
                  Riprende - con cautela - la datazione trecentesca degli  affreschi della cappella della Vergine, in cui avverte influenze previtalesche.
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis G.C., Il  restauro della cappella della Madonna in Monte, in "Bollettino  parrocchiale della pieve di Buja", aprile 1959.
                  Descrizione degli affreschi e del restauro.
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine.
Cracina A., Monte di  Buja, in "Bollettino parrocchiale della pieve arcipretale di  Buja", sett. 1968.
                  Cenni descrittivi della pieve con le sue opere d'arte.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Bergamini G., L'arte  nei castelli: Echi di vita e di cultura, in Miotti T., Castelli del Friuli, 6, La  vtia nei castelli friulani, Udine, Del Bianco, 1981, pp. 415-428
                  A pp. 420-21 ricorda gli affreschi della cappella della  Vergine datandoli primo Quattrocento.
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis G.C., Ricerche  archeologiche nella pieve di Buja, in "Aquileia nostra", LIII  (1982), pp. 17-100.
                  Campagna di scavi del 1980-81 e documentazione sulla vasca  battesimale del sec. VI  della pieve di  San Lorenzo.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Cadore M.C., Bonelli M., Buja  - Chiesa di San Lorenzo, in La  conservazione dei beni storico- artistici dopo il terremoto del Friuli  (1976-1981), Relazioni, n. 3,  Trieste, MIBAC, Soprintentenza BAAAAS del FVG, 1983, pp. 25-26.
                  Scheda storica e descrittiva del restauro degli affreschi  della cappella della Vergine, databili al sec. XV. L'attribuzione di Menis a  Valente di Valcone di Gemona (sec. XIV) sembra troppo antica per lo stile dei  dipinti.
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis G.C., Contributi  a Gian Battista Grassi. La pala di San Lorenzo a Buja (1558), in Studi forogiuliesi in onore di C.G.Mor,  Udine, Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 1983, pp. 171-184.
                  Saggio storico-critico sul pittore e sull'opera: relazione  sulle nuove scoperte e ipotesi emerse nel corso dei lavori di restauro  post-sismico con fonti e bibliografia.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G. C., Splende  nuovamente in Monte la facciata della pieve, in "La pieve di Buja -  Bollettino parrocchiale", pasqua 1984.
                  Cenni storici e descrizione architettonica della facciata  della pieve (anche in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C.,  2006, percorso: Culto - chiese - Monte).
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C., Civiltà  del Friuli centro collinare, schede per le illustrazioni di Bros L.,  Pordenone, GEAP, 1984, nn. 60, 94, 116.
                  Scheda relativa agli affreschi raffiguranti storie della  Vergine con citazione del contratto del 1328 con Valente di Valcone di Gemona  per affreschi nella pieve (n.60); altra scheda relativa al s. Lorenzo del  Grassi (n. 116); altra scheda relativa alla restaurata Madonna con Bambino  (sec. XV), già collocata al centro di un'ancona tra s. Sebastiano e s. Rocco  (n.94).
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis G.C., La torre  pentagonale della pieve di San Lorenzo in Monte. Con il restauro in corso  rivivono cinque secoli di storia bujese, in "La pieve di Buja -  Bollettino parrocchiale", Pasqua 1989 (anche in "Nò i sin ce che i  lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese - Monte).
                  Cenni storici sulla torre che funge da campanile alla pieve  di San Lorenzo.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
   
                  Bergamini G., Un  dipinto di Giuseppe Buzzi († 1769)  nella  Pieve di San Lorenzo, in "Buje pore nuje", 1991, n. 10, pp.  27-29.
                  Saggio espositivo di elementi significativi per  l'attribuzione al pittore settecentesco Giuseppe Buzzi del dipinto Incoronazione della Vergine tra i santi  Nicolò e Agostino nella pieve di Buja.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C., Continua  il restauro della pieve. Sofisticate tecnologie per salvare gli affreschi,  in "La pieve di Buja - Bollettino parrocchiale", Natale 1993 (anche  in "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso:  Culto - chiese - Monte)
                  Resoconto con cenni storici dell'andamento dei lavori di  restauro nella cappella affrescata della pieve.
                  *Buja - pieve San Lorenzo - cappella Vergine
Menis G.C., Il  battistero altomedievale della pieve di Buja, in "Memorie storiche  forogiuliesi", LXXV (1995), pp. 11-21.
                  Saggio storico sui resti del battistero venuto alla luce  nella pieve di Monte nella campagna di scavi archeologici del 1980-82.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Sibille Sizia S., L’architrave  figurato dell’antica pieve del Monte di Buja, in “Buje pore nuje”, 1998, n.  17, pp. 26 – 29; 1999, n. 18, pp. 36-39.
                  Accurata analisi della simbologia espressa dal bassorilievo  dell’architrave della porta meridionale della pieve. La ricerca mette a  confronto nella prima parte due (il sole e la luna) dei quattro gli elementi  raffigurati con le espressioni artistiche, culturali e religiose nella storia e  nel mondo; nella seconda parte il significato dell'aquila e del bue  nell'iconografia di varie epoche e civiltà.   .
                  *Buja – pieve San Lorenzo   
Goi E., La chiesa di  San Lorenzo martire sul Monte di Buja, in "Buje pore nuje", 2002,  n. 21, pp. 26-27.
                  Dal significato originario della parola "pieve" si  ricostruisce a grandi linee il percorso storico della chiesa di San Lorenzo in  Monte, sottolineando in particolare i connotati dell'identità cristiana del  luogo appena recuperato alla sua funzione di culto dopo il sisma del 1976.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C., La chiesa  di San Lorenzo della pieve di Buja, Buja, Banca Antoniana Popolare Veneta,  2002.
                  Storia della pieve di San Lorenzo dalle origini alla sua  ricostruzione post-sismica. Lo studio completa le ricerche di Pietro Menis  avvalendosi del contributo degli scavi archeologici effettuati nel 1982 dallo  stesso Gian Carlo Menis e da Vinko Šribar dell'Università di Lubiana.
                  Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C., Il martiri  di San Laurinz di Zuan Grassi al torne te Plêl di Buje, in "Buje pore  nuje". 2004, n. 23, pp. 7-9.
                  Descrizione storico-critica e bibliografia del trittico del  Grassi ricollocato sull'altare della pieve dopo il restauro.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Marioni Bros L., Giovanni  Battista Grassi (1525-1578). San   Lorenzo  distribuisce l'elemosina  ai poveri - San Lorenzo davanti al prefetto di Roma, in Bergamini G.,  Marioni Bros L.(a cura di), Capolavori  salvati. Arte sacra 1976-2006. Trent'anni di restauri, catalogo della  mostra (Udine, 2006), Udine, Museo Diocesano e Gallerie del Tiepolo, 2006,  pp.102-107.
                  Storia e restauro delle due tele laterali appartenenti alla  grande pala del Grassi della pieve di Buja.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
Menis G.C, La Pieve di San Lorenzo in Monte di Buja, Udine,  Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 2007. 
                  Sintesi della storia della pieve e illustrazione del suo  patrimonio artistico aggiornati sulla base degli scavi archeologici e dei  lavori di restauro con relativa bibliografia.
                  *Buja - pieve San Lorenzo
  Chiesa di  Madonna (Madonna ad Melotum). Le origini risalgono alla prima metà del secolo XIII. E'  documentata dal 1371; dal 1431 sede della confraternita di Santa Maria di  Malotum o Melotum. L’edificio è stato ingrandito agli inizi del XIX secolo. La  chiesa è stata ricostruita dopo il sisma del 1976. Conserva una Madonna con Bambino, scultura lignea di  Domenico da Tolmezzo (1481); una tela di Eugenio Pini (1653) attualmente si  trova nella pieve di San Lorenzo. Aveva un proprio cimitero che continuò a  conservare anche dopo la costituzione del cimitero comunale di San Bartolomeo  nel 1857 (v. Menis, San Bartolomeo 1937).
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 32.
                  Scheda sull'origine leggendaria della chiesa e brevi  annotazioni sulla storia.
                  *Buja - chiese - Madonna
   
                  Menis P., La chiesa di  Madonna nei secoli, San Daniele, Tabacco, 1935.
                  Storia della chiesa e della comunità cristiana dalle prime  testimonianze, con ampia documentazione.
                  *Buja - chiese – Madonna
Menis P. , Chiese di  Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
                  Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti  prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Madonna (fonte:  registri parrocchiali, sec. XVII).
                  Buja – chiese – Madonna - cimiteri 
Menis P., Inventario  dei beni mobili contenuti nella casa canonica di Madonna di Buja (sec. XVIII),  in "Sot la nape", !958, n. 2, pp. 29-31.
                  Nell'introduzione si parla dell'opera di Giacinto  Bevilacqua, vicario di Buja nel 1746-1775, che arricchì la chiesa di Madonna con  altari, un organi e stalli del coro.
                  *Buja - chiese - Madonna
Menis G.C., Civiltà  del Friuli centro collinare, schede per le illustrazioni di Bros L.,  Pordenone, GEAP, 1984, nn. 95, 135.
                  Scheda storico-critica sulla statua della Madonna di  Domenico da Tolmezzo (1481) della chiesa di Madonna e sui restauri con relativa  bibliografia (n.95); altra scheda sulla tela di Eugenio Pini, s. Valentino benedice gli infermi.
                  *Buja - chiese - Madonna
Menis G.C., Avrebbe  compiuto quest'anno 150 il vecchio campanile pendente, in "Madonna di  Buja - Bollettino parrocchiale", luglio 1985 (anche in "Nò i sin ce  che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto - chiese -  Monte)..
                  Breve storia del campanile di Madonna distrutto dal  terremoto.
                  *Buja - chiese - Madonna
Bergamini G., La  statua lignea di Domenico da Tolmezzo nella chiesa della Madonna, in  "Buje pore nuje", 1990, n. 9, pp. 4-5.
                  Saggio storico-critico sulla statua della Madonna della mela  della chiesa di Madonna.
                  *Buja - chiese - Madonna 
Pauluzzi C., Protagonista  l’organo, in “Madonna di Buja - Bollettino Parrocchiale”, luglio 1990.
                  Cenno all’organo settecentesco esistente della chiesa di  Madonna (anche in “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006,  percorso: Culto- Chiese- Madonna).
                  *Buja  – chiese –  Madonna 
Pauluzzi C., Storia  della Chiesa della Beata Vergine ad Melotum di Madonna dalle origini ai giorni  nostri, in “Camminare insieme - Bollettino Parrocchiale di Madonna e  Urbignacco”, luglio e dicembre 1998; aprile, luglio e dicembre 1999.
                  Storia della chiesa di Madonna divisa in 5 numeri (anche in  “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto- Chiese-  Madonna).
                  *Buja – chiese – Madonna 
Pauluzzi C., La Sacra Famiglia e San Francesco, in “Buje pore nuje”,  2002, n.21, 2002, pp. 32 – 33
   Ipotesi per  l’attribuzione del quadro (sec. XVI – XVII sec.) della chiesa di Madonna, con  bibliografia.
                  *Buja –  chiese –  Madonna
Pauluzzi C., San  Valentino che benedice gli infermi, in “Buje pore nuje”, 2003, n. 22, pp.  67 - 69.
                  Presentazione storico-critica del quadro attribuito a  Eugenio Pini (sec. XVII) e commissionato dalla confraternita di San Valentino  (ora nella pieve di San Lorenzo), con bibliografia.
                  *Buja – chiese – Madonna  
Carboni N., La chiesa  della Beata Vergine ad Melotum di Madonna di Buja, in «Arte in Friuli Arte  a Trieste», 21-22 (2003), pp. 235-240.
                  Storia della chiesa e delle sue opere d'arte. 
                  *Buja - chiese- Madonna
Pauluzzi C., La chiesa  della B.V. ad Melotum, Buja, Parrocchia di Madonna, 2004.
                  Viene ripubblicato il testo di Menis P., La chiesa di Madonna 1935, con ulteriori  ricerche e approfondimenti della Pauluzzi sulla storia della chiesa, della  comunità e sulle opere d'arte.
                  *Buja - chiese - Madonna
Marioni Bros L., Domenico  Mioni da Tolmezzo (1448 ca.-1507). Madonna col Bambino, in Bergamini G.,  Marioni Bros  L.(a cura di), Capolavori salvati. Arte sacra 1976-2006.  Trent'anni di restauri, catalogo della mostra (Udine, 2006), Udine, Museo  Diocesano e Gallerie del Tiepolo, 2006, pp. 48-51.
                  Scheda storico-critica e relazione sul restauro della  scultura lignea.
                  *Buja - chiese - Madonna
  Duomo di Santo  Stefano. Chiesa  nominata nel 1300 come già esistente; ricostruita agli inizi del sec. XVI; riedificata  nel 1889-1896 in  stile neogotico; rifatta nel 1937 e ricostruita dopo il terremoto del 1976. E  l'erede della chiesa matrice e come tale dal 1815 è sede del pievano Era dotata  di un proprio cimitero documentato dal 1385..
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 32-33.
                  Scheda storica sulla chiesa.
                  *Buja - chiese - Santo Stefano
   
                  Menis P., Note  storiche. Le cronache di Santo Stefano, in "Bollettino della pieve di  Buja", numeri diversi, 1931-34.
                  Pubblica a puntate, in vari numeri, notizie riguardanti il  duomo di Santo Stefano. La ricerca è propedeutica  al successivo Menis P., Buja e il suo duomo 1942, sul duomo di Santo Stefano (anche in  "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., Tessaro E., 2006,  percorso: Culto - Notizie storiche)
                  *Buja - chiese- Santo Stefano
Menis P. , Chiese di  Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
                  Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti  prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Santo Stefano (fonte:  registri parrocchiali, sec. XVII).
                  Buja – chiese –Santo Stefano - cimiteri 
Menis P., Buia e il suo duomo.  Origini e vicende, Gemona del Friuli, Toso, 1942.
                  Storia del duomo di Santo Stefano a partire dalle prime  tracce documentali nel quadro delle vicende del paese e della pieve, di cui  Santo Stefano è la prima filiale.
                  *Buja - chiese - Santo Stefano 
Menis G.C., Il duomo  di Santo Stefano di Buja, un messaggio “gotico” per il Duemila, Brescia, La Nuova Cartografica,  1982.
                  Cronistoria architettonica del duomo e progetti per la sua  ristrutturazione.
                  *Buja - chiese - Santo Stefano
   
  Il duomo di Santo  Stefano di Buja, suppl. a "La   Pieve di Buja- Bollettino parrocchiale", 1988.
                  Cenni storici riguardanti il duomo e aggiornamenti sulla sua  ricostruzione.
                  *Buja - chiese - Santo Stefano 
  Chiesa di  Santa Maria della Neve in Ursinins Grande. Edificata nel 1664 sull'area  di una più antica cappella, consacrata nel 1668, fu ampliata nel sec. XVIII.  Conserva una croce astile della fine del XVII secolo e affreschi di Domenico  Fabris del XIX secolo. 
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
                  Breve scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese- Santa Maria della Neve
Menis P., La Madonna di Ursinins (leggenda),  in "Stele di Nadâl", 1953, p. 78.
                  Leggenda della Madonna della Neve in Ursinins grande.
                  *Buja - chiese - Santa Maria della Neve - leggende
Menis P., La chiesa della Madonna di Ursinins: 1664-1964, Udine, Arti Grafiche Friulane, 1964. 
                  Storia della chiesa.
                  *Buja - chiese - Santa Maria della  Neve
Menis G.C., La chiesa  della B.V. della Neve in Ursinins Grande. Tempio di fede e opera d’arte, in  «La Pieve di  Buja», Bollettino Parrocchiale di San Lorenzo, 1985
                  Articolo per la ricostruzione post- sismica della chiesa.
                  *Buja - chiese - Santa Maria della Neve
  Chiesa  parrocchiale di San Pietro Apostolo in Avilla. Edifico  documentato dal 1330, ma forse ricostruito nel XV secolo (consacrazione del  1444). Subì ampliamenti nel 1785 e nel 1838. Completamente ricostruita dopo il  sisma del 1976. Conservava la tela di San  Filippo Neri di Giuseppe Cosattini, ora nella pieve di San Lorenzo. Aveva  un proprio cimitero (v. Menis, San  Bartolomeo 1937 e testimonianza risultante da lavori di scavo raccolta da  Gabriella Comino Osso).
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 34.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese - San Pietro
Menis P. , Chiese di  Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937, p. 17.
                  Contiene anche informazioni sui cimiteri bujesi esistenti  prima delle disposizioni napoleoniche, tra cui quello di Avilla (fonte:  registri parrocchiali, sec. XVII).
                  Buja – chiese – San Pietro - cimiteri 
   
  Chiesa di San  Floriano in Avilla. Edificio consacrato nel 1347. Nel corso del XIX secolo assunse un  aspetto neogotico (su progetto dell’architetto sacerdote Domenico Barnaba).  Ristrutturato dopo il terremoto del 1976. Conserva un altare seicentesco. 
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese - San Floriano
La vita religiosa: il  santo patrono. La chiesa di San Floreano, in El gno paîs e le sô curnîs, Buja, Associazione Ricreativa Sportiva  - San Floreano di Buja,  1997, pp. 20-25.
                  Opera realizzata in occasione del 650º anniversario della  consacrazione della chiesa dedicata al santo patrono. dell'omonimo borgo.  Contiene note storiche riprese dal Catapan e da documenti successivi. Contiene  anche Menis G.C., L'altâr di San Florean  il plui antic di dute Buje da “Bollettino parrocchiale”, 1986.
                  *Buja - chiese - San Floriano
  Chiesa di  Santa Annunziata  in Tomba. Edificio in origine di proprietà privata, in seguito divenuto  pubblico, costruito alla metà del sec. XVII.
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
                  Scheda storica sulla chiesa. Afferma che non è nota la data  di fondazione
                  *Buja - chiese - Santa Annunziata
Menis P., Le lontane  origini di Tomba di Buja, in "La Panarie", VIII (1975), n. 1, pp.47-49.
                  Tratta le origini di Tomba, precisando che la chiesa  di Santa Maria Annunziata fu costruita nel  1635-1687 di fronte alla casa dei Pezzetta, fondatori del borgo agli inizi del  Cinquecento.
  " Buja - chiese - Santa Annunziata
                  Chiesa di San  Bartolomeo di Ursinins Piccolo in Urbignacco (ora chiesa del cimitero). Le  prime notizie che la riguardano risalgano al 1458. Fu ampliata a metà Seicento.  Nel 1857 attorno fu costruito il cimitero comunale. L’edificio originario fu  demolito e ricostruito nel 1911. 
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese - San Bartolomeo
Menis P. , Chiese di  Buja. San Bartolomeo, Gemona, Toso, 1937.
                  Ricostruisce la storia della chiesa e del cimitero  circostante, consacrato nel 1561 e dal 1857 cimitero comunale per le frazioni  ricadenti sotto le parrocchie di Santo Stefano, Avilla e Tomba. Informazioni  sui cimiteri bujesi esistenti prima delle diposizioni napoleoniche: avevano un  cimitero le chiese di San Lorenzo in Monte, Santo Stefano, Santa Maria ad  Melotum, Avilla (fonte: registri parrocchiali, sec. XVII, pp. 16-17) 
                  *Buja - chiese- San Bartolomeo -cimiteri 
Chiesa di San  Giuseppe in Ursinins Piccolo. Edificio di proprietà  privata consacrato nel 1661, ma su costruzione preesistente, forse del sec. XV.  Ricostruito dopo il sisma del 1976. Conserva una pala del settecentesco pittore  sandanielese Giuseppe Buzzi. 
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 35.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese - San Giuseppe
Marchetti G., Le  chiesette votive del Friuli, a cura di Menis G.C., Udine, Società  Filologica Friulana, 1972, p. 69 (già in "Sot la nape", 1961-63).
                  Scheda della chiesetta.
                  *Buja - chiese - San Giuseppe
Menis G. C., Pietà e  diritto in una comunità rustica friulana del Seicento. La chiesetta di San  Giuseppe a Buja, Brescia, Giornale di Brescia, 1979.
                  Istituzioni, vicende e personaggi (in particolare il  fondatore Zaccaria Colautti e il vicario Osvaldo Taboga) legati alla storia  della chiesetta, con fonti documentarie e bibliografia. In appendice atti del  processo tra il vicario di Buja Osvaldo Taboga e il parroco di Reana Zaccaria  Colautti ed eredi per la mansioneria di San Giuseppe.
                  *Buja - chiese- San Giuseppe
Bergamini G., Un  dipinto restituito al culto: il transito di San Giuseppe, in "Buje  pore nuje", 1998, n. 17, pp. 24-25.
                  Cenni storico-critici su un dipinto di fine sec. XVII di  autore ignoto della chiesa di San Giuseppe, restaurato a cura del Museo  Diocesano d'Arte Sacra.
                  *Buja - chiese- San Giuseppe
Chiese scomparse
                  San Sebastiano  in Monte. Consacrate nel 1459, sorgeva sulla collina di Monte nell'area oggi occupata dal  Parco della Rimembranza. Fu demolita nel 1909 per costruire un fortino.
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 33.
                  Scheda storica sulla chiesa.
                  *Buja - chiese- San Sebastiano
Chiesa di  Santa Caterina in Codesio. Documentata nel 1372, andò in rovina dopo la prima  guerra mondiale e fu demolita nel 1921.
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, pp. 35-36.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja - chiese- Santa Caterina
Menis P.,  Chiesa di Buja. S. Caterina, San  Daniele, Buttazzoni, 1937 (nozze Giampaoli-Savonitti).
                  Storia della scomparsa chiesetta votiva .
                  *Buja - chiese- Santa Caterina
  Chiesa della Santissima  Natività di Campo Garzolino. Cappella privata dei nobili Garzolini, fondata nel  1734 e demolita nel XIX.
                    fonti archivistiche
                  Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di Madonna, Registro morti, 1684-1695.
                  Nelle memorie stese dal vicario pievanale nel 1733-44 sui  fogli rimasti bianchi  del registro, è  annotata nel 1734 la fondazione di una chiesa da parte dei Garzolini di  Tolmezzo in Campo, vicino alla propria casa, essendo questa distante circa un  miglio da qualunque chiesa.
                  *Buja – chiese – Santissima Natività
                      letteratura  
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
                  Scheda storica della cappella.
                  *Buja - chiese - Santissima Natività
                             
                  Menis P., Il  certificato di nascita di una chiesa che non è più, in "Voce amica -  Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", gennaio 1935 (anche in  "Nò i sin ce che i lassin", DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto  - chiese - Monte). 
                  Trascrizione del documento del 1734 attestante la fondazione  della chiesa, demolita nel 1834. 
                  *Buja - chiese - Santissima Natività
  Chiesa di  Sant'Andrea in Andreuzza. Oratorio privato edificato nel 1680 dai conti Andreuzzi  di San Daniele. E' stata oggetto di un recente restauro.
                  Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 36.
                  Scheda storica della chiesa.
                  *Buja  - chiese- Sant'Andrea
Menis P., Chiese di  Buja. La nuova chiesa di Andreuzza e le sue origini storiche, in "Il  Gazzettino", 1 agosto 1935.
                  Articolo per la consacrazione della ristrutturata chiesa di  Sant'Andrea, in origine oratorio della famiglia Andreuzzi e la sua dedicazione  anche alla Madonna delle Acque.
                  *Buja - chiese - Sant'Andrea 
Tosoratti R., Dreosso T., Majano: una comunità, le sue chiese, i suoi sacerdoti, San Daniele,  Buttazzoni, 1990, p. 24.
                  Nota sulla fondazione nel 1680 della chiesa di Andreuzza,  sito all’epoca soggetto a Majano.
                  Buja – chiese – Sant’Andrea
Ancone 
                  Menis G.C., Anconis di  Buje, in "Sot la nape", XXXIX (1987), n.2, pp. 57-64.
                  *Buja - ancone
Si  segnala l'interesse per la storia della pieve, delle sue chiese e tradizioni  anche da parte delle scuole dell'obbligo:
                  Scuole dell'obbligo di Buja, Luogo di religione: 1. San Lorenzo e la pieve, 2. La formazione delle  pievi, 3. Le rogazioni, 4. Luogo di tesori d'arte: gli affreschi della cappella  della Madonna, in "Mont il lûc plui biel dal mont", Buja,  Istituto Comprensivo di Buja e Pro Buja, 2002, pp. 75-100.
                  *Buja  - pieve - chiese
(Le chiese di Cristo re di Urbignacco, parrocchiale nel 1944, di recente costruzione, come pure quella di San Rocco di Tonzolano, costruita nel 1995, escono dai termini cronologici di questo lavoro, come pure le opere di artisti dei secc. XIX-XX).
Giurisdizione  civile 
                  Castello e  gastaldia
                  Età patriarchina
                  Nel  983 l'imperatore  Ottone II conferma al patriarca d'Aquileia Rodoaldo il possesso del castello di Boga o Buga e trasferisce al patriarca stesso la giurisdizione  feudale su castello e territorio circostante per un raggio di 3 miglia. Fino al sec. XIV  il patriarca nomina "habitatores", cioè nobili castellani  "ministeriali" per la difesa del castello (come tali partecipano al  Parlamento della Patria); nomina un gastaldo per l'amministrazione civile e  giudiziaria delle ville soggette al castello al di fuori della cinta murata  costituenti la gastaldia.
  Gastaldia di Buja: Buja con le sue borgate, Treppo  Piccolo (v. Treppo Grande), Vendoglio (v. Treppo Grande), Carvacco (v. Treppo Grande), Mels (fino alla seconda metà sec. XII,  v. Colloredo), Majano e Farla (v. Majano).
                  Nel  1349 la gastaldia di Buja con Artegna viene unita dal patriarca Bertrando a  Gemona con "garrito", giurisdizione e redditi. 
                  Nel  1357 il castello e la gastaldia di Buja con Artegna vengono concessi dal  patriarca Nicolò di Lussemburgo ai fratelli Brugni, banchieri, con l'obbligo di  restaurare il castello.
                  Nel  1375 Francesco Savorgnan viene investito dal patriarca Marquardo di Randeck del  castello e della gastaldia di Buja con relativi diritti e redditi. Tranne brevi  intervalli, Buja rimane giurisdizione dei Savorgnan fino a tutta l'età veneta.
                  Età veneta
                  La gastaldia di Buja rimane  ai Savorgnan che ampliano i loro diritti giurisdizionali e amministrano la  giustizia attraverso il capitano (v. Comunità, statuti, memoria orale).
                fonti   archivistiche 
                  Archivio di Stato di Udine,  Archivio Savorgnan,  b. 33.5, Acquisto  castello e gastaldia di Buja; b. 33.7, Confini della gastaldia di Buja, 1435; b.  71, perg. 67, investitura castello e  gastaldia di Buja.
                  * Buja – castello - gastaldia
              letteratura
                  [V. Baldissera], Il  diploma di Ottone II imperatore dell'anno 983 discusso in una lite del 1444, in "Pagine friulane", VI (1893), n. 5,  pp.127-129.
                  Lite per diritto di pascolo in Saletto tra da un lato i  Savorgnan, giusdicenti e gastaldi di Buja, dall'altro la comunità di Gemona,  che mette in discussione l'autenticità del diploma ottoniano quando concedeva  ai castelli di Buja, Fagagna, Gruagno, Udine e Braitan una giurisdizione per un  raggio di 3 miglia.
                  *Buja - gastaldia - giurisdizione 
Barnaba N.E., Una  figurazione del castello di Buja, in "Memorie storiche  forogiuliesi", XXVI (1930), p. 217.
                  L'A. propone un disegno, probabilmente del 1451, sul retro  di una pergamena che tratta una vertenza di pascoli tra Buja e Osoppo del 1432,  come indicativo della volontà di rappresentare l'unità e l'autonomia del  territorio e dell'antico feudo patriarcale contro il potere dei Savorgnan.
              *Buja - castello - giurisdizione 
Menis P., Il sigillo  della comunità di Buja in un processo del secolo XVI, in «Memorie storiche  forogiuliesi», LII (1972), pp. 155-165.
                  Conflitto tra la comunità e i Savorgnan per l'uso del  sigillo con lo stemma comunale sulle "fedi di sanità" rilasciate in  tempi di pericolo di contagio.
                  *Buja - giurisdizione - comunità 
Menis P., Le lontane  origini di Tomba di Buja, in "La Panarie", VIII (1975), n. 1, pp.47-49.
                  Tratta le origini di Tomba di sotto (Majano), luogo di  alloggio, e di Tomba di Buja, borgo la cui prima abitazione (diiu Giovanni  Pezzetta) risale agli inizi del Cinquecento. La chiesa di Santa Maria  Annunziata fu costruita nel 1635-1687 di fonte alla casa dei Pezzetta,  fondatori del borgo.
  "Buja - Tomba di Buja - storia
Miotti T., Castelli  del Friuli, 2, Castelli e  giurisdizioni del Friuli centrale, Udine, Del Bianco, [1978],pp. 69-75.
                  Storia e testimonianze archeologiche del castello di Buja.
                  *Buja – castello
Zenarola Pastore I., Atti  della cancelleria dei patriarchi di Aquileia (1265-1420), Udine,  Deputazione di Storia Patria per il Friuli, 1983, p. 184.
                  Regesto del notaio Giovanni Gubertino da Novate di  istrumento 1357, marzo 12, con cui il patriarca concede ai fratelli Brugno di  Tolmezzo il castello e la gastaldia di Buja con l’obbligo di riparare il  castello.
                  *Buja – castello - gastaldia
Ellero G., Buja terra  e popolo, Comune di Buja, 1984, pp.55-59.
                  Sintesi della storia del castello di Buja.
                  *Buja - castello – gastaldia - giurisdizione
Gri G.P., Giurisdizione  e vicinia nell'età moderna. Il caso di Buia, in I Savorgnan e la Patria  del Friuli dal XIII al XVIII secolo, Udine, Provincia di Udine, 1984,  pp.177-206.
                  Momenti di conflittualità e accordi tra comunità di Buja e  giusdicenti Savorgnan tra XVI e XVIII secolo, studiati sulla base di un  puntuale spoglio della documentazione archivistica.
                  *Buja - giurisdizione – vicinia - statuti 
Menis G.C., Castello  di Buja, Cassacco, Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del  Friuli-Venezia Giulia, 1984.
                  Storia della struttura castellana, con puntuali riferimenti  alla storia politica e amministrativa. 
                  *Buja - castello - gastaldia - giurisdizione 
Menis G.C., Il prin  document scrit de storie di Buje al â 1200 ains, in "Buje pore  nuje!", 1992, n, 11, pp. 5-8.
                  Sul diploma carolingio del 792.
                  *Buja - storia
Rodaro N., Castelli  del Friuli e della Venezia Giulia, Milano, Itinera Edizioni, 2000 II ed.  (1985 I ed.), pp.22-24. 
                  Scheda storica del castello di Buja.
                  *Buja - castello.
                  Virgilio G., Andar per  castelli. Itinerari in Friuli Venezia Giulia. I castelli del Friuli collinare, 1,  Udine, Forum, 2003, pp. 123-125.
                  Scheda storica del castello di Buja.
                  *Buja - castello
Comunità,  statuti, memoria orale
                  Nel  1371 è approvato il primo statuto della comunità, trascritto da Joppi. Di  successive norme statutarie non si ha un corpus organico.
                  Nei  secc. XV-XVIII, in età veneta, si definiscono le competenze giurisdizionali tra  la comunità e i Savorgnan tra continui contrasti. I Savorgnan definiscono i  loro diritti, vale a dire il diritto di appello alle sentenze del capitano e  giurati di Buja (1444), i diritti giurisdizionali sulle acque in Buja, lo ius  di visite al castello. I diritti sulle acque in Buja, Osoppo, Majano - regolati  nei rapporti con la comunità di Buja da un accordo del 1506 - sono fondati  sulla consuetudine, ma riconosciuti dalla Repubblica Veneta, presentati come  esistenti "da tanto tempo in qua che non è memoria". 
                  Un  documento prezioso per la storia della comunità è un Catapan membranaceo,  conservato nell'archivio della pieve di San Lorenzo (ora nella canonica di  Santo Stefano), sec. XIV-XVI.  Appartiene  alla vita della comunità anche un patrimonio di tradizioni, racconti popolari e  leggende di cui si è conservata la memoria. 
                       fonti orali
                  Pauluzzo Guerra M., Nastri di ricerca di racconti popolari  friulani a seguito di Nicoloso Ciceri, Racconti  popolari 1968, in  Biblioteca Comunale di Buja.
                  *Buja - memoria orale
                        fonti archivistiche
                  Archivio di Stato di Udine,  Archivio Savorgnan, bb. 33-35
                  Fascicoli di diritti giurisdizionali dei Savorgnan e di  contrasti con la comunità di Buja. Il materiale è stato utilizzato da Gri, Giurisdizione e vicinia 1984.
                  *Buja - giurisdizione 
Archivio pievanale di San Lorenzo di Buja, Archivio storico,  Catapan
                  Catapan membranaceo, sec. XIV-XVI.
                  *Buja - catapan
                      tesi di laurea 
                  Savonitto I., Il  Catapan della pieve di Buja (secoli XIV-XVI). Trascrizione della copia del 1879,  Università degli Studi di Udine, Facoltà di Scienze della Formazione, rel.  Tilatti A., a.a. 2007-2008.
                  Descrizione e trascrizione del Catapan.
              *Buja - catapan
                    letteratura
                  Joppi V. (a cura di), Il  castello di Buja e i suoi statuti, Udine, Doretti, 1877 (nozze  Casasola-Broili).
                  Edizione a stampa dello statuto del 1371, che stabilisce  alla guida della comunità un consiglio di 24 membri (12 nobili e notai, 12  popolari) presieduto da un gastaldo o capitano che presiede anche i giudizi  civili e criminali. Si stabiliscono diritti su prati, pascoli, pesca, caccia,  regole per macellatori, apotecari ecc. Sono allegati due elenchi di gastaldi e  pievani compilati da di V. Joppi.
                  *Buja-statuti
Menis P., Lis lejendis  di Buje, in "Ce fastu?", IV (1928), pp.5, 28-29, 45-46.
                  Raccoglie leggende bujesi, successivament edite in Menis P., Lis Lejendis 1981, edizione critica a cura di Cantarutti N. 
                  *Buja - leggende
Vale G., Lo statuto  della confraternita di S. Maria di Malotul, in "Memorie storiche  forogiuliesi", XXIV (1928), pp. 135-136.
                  Descrive (ma senza pubblicare il testo) le caratteristiche  dello statuto del 1431 di Santa Maria di Malotul o chiesa di Madonna (di cui  resta il problema del significato del nome, ma cfr. Corgnali 1965-67).  Evidenzia come le pene - nonostante lo statuto sia di età veneta - siano determinate  ancora in moneta carinziana, forse perché lo statuto stesso copiato da  disposizioni di analoghe confraternite redatte in periodo patriarchino.
                  *Buja - confraternite - statuti
Faleschini A., Deliberazioni  della vicinia e proclami dell'onorando Comune di Buja, in "Ce  fastu?", V (1929), n. 9, 161-163; VI (1930), 3-4, 64-65.
                  Raccoglie alcuni testi normativi dei secc. XV-XVIII. 
                  *Buja - comunità- statuti
Menis P., Dôs leiendis  sui Savorgnàns, in “Ce fastu”, V (1929) , n. 4-5, pp. 57-58.
                  Due leggende sulla cattiveria dei Savorgnan raccolte a Buja,  anche se ambientate nella zona di Savorgnano del Torre. 
                  *Buja – leggende
Menis P., La pieve di  Buja, Gemona, Toso, 1930, p. 32.
                  Accenna all’origine leggendaria della chiesa di Madonna.
                  *Buja – chiese - leggende
Menis P., Sagre  friulane. Ursinins Grande di Buja, in "La Patria del Friuli", 15  settembre 1930.
                  *Buja - tradizioni
Menis P., Sagre  friulane. S.Ermacora a Buja, in "Il Gazzettino", 12 luglio 1932  (anche in "Il Gazzettino", 17 luglio 1934: "Il Popolo del  Friuli, 8 luglio 1936).
                  *Buja - tradizioni 
Menis P., Le sagre di  Buja. "Il Carmine a Madonna", in "Il Popolo del  Friuli", 13 luglio 1932.
                  *Buja - tradizioni
Menis P., Le sagre di  Buja. S. Lorenzo il patrono, in "L'Avvenire d'Italia", 3 agosto  1932.
                  *Buja - tradizioni.
Menis P., La  processione votiva di Buja a Comerzo. Sua origine e vicende, in "Voce  amica. Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", marzo-aprile-maggio-giugno  1935 (anche in“Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso:  Culto-Fede- Comerzo)
                  *Buja - Majano - Comerzo - tradizioni
Menis P., I trecento  anni della nostra festa della Madonna del Rosario, in "Voce amica -  Bollettino parrocchiale della pieve di Buja", ottobre 1939 (anche in“Nô i  sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto-Fede).
                  *Buja - tradizioni
Catalogo delle  raccolte di statuti, A-B, I,  Roma, Tipografia del Senato, 1943, pp. 285-286.
                  Cataloga l'edizione Joppi 1877 (statuti del 1371) e un ms. che  li raccoglie, copia del sec. XIX.
                  *Buja-statuti
Menis P., Vecchie  costumanze di Buja, in "Ce fastu?", XIX (1943), n. 4-5, pp.  157-161.
                  Costumanze in occasione di mascherate, s'ciernete, festa di S.Giusto, "in file", matrimoni.
                  *Buja - tradizioni
Menis P., Antiche  costumanze di Buja, in "Ce fastu?", XX (1944), n. 1-2, pp. 37-43.
                  Costumanze in occasione di palio della cuccagna, festa  dell'epifania, balli, rogazioni, processioni votive, ecc.
                  *Buja - tradizioni
Menis P., La fraterna  e la sagra di S. Valentino a Madonna. Origini e vicende, in "Bollettino  parrocchiale di Madonna di Buja", febbraio 1947 (anche in“Nô i sin ce che  i lassin”, DVD di Gallina C., 2006, percorso: Culto-Chiese - Madonna).
                  Buja - confraternite – tradizioni
Menis P., La Madonna di Ursinins (leggenda),  in "Stele di Nadâl", 1953, p. 78.
                  Leggenda della Madonna della Neve in Ursinins grande.
                  *Buja – chiese - leggende
Virgili D., Leggende  della mia terra. II, in “Avanti cul brun”, XXII (1955), pp. 85-96.
                  Raccoglie il complesso leggendario dell’area Buja (con  riferimento alle raccolte di Menis P.)-Osoppo-Ragogna-Susans-Majano-San  Daniele-Villanova-Caporiacco
                  *Buja - leggende
Nicoloso Ciceri A., Racconti  popolari friulani, I- Buja,  Udine, Società Filologica Friulana, 1968.
                  Repertorio di Buja.
                  *Buja - memoria orale
Menis P., Tre "bufulis"  raccolte a Buja, in "Sot la nape", XXV (1973), n. 1-2, p. 53.
                  Sui fuochi fatui.
                  Buja - memoria orale
Cantarutti N., Le  leggende nei castelli, in Miotti T., Castelli  del Friuli, 6, La vita nei castelli  friulani, Udine, Del Bianco, 1981, p.342.
                  Leggenda del tesoro (fonte Menis P.).
                  *Buja – castello - leggende
Menis P., Lis lejendis  di Buje, a cura di Cantarutti N., Udine, Arti Grafiche Friulane, 1981.
                  Edizione critica delle leggende bujesi edite da Menis P. in  "Ce fastu?", IV (1928), pp.5, 28-29, 45-46.
                  *Buja - leggende
Ellero G., Buja terra  e popolo, Comune di Buja, 1984, pp. 61-64.
                  Sintesi degli statuti di Buja con bibliografia
                  *Buja - statuti
Gri G.P., Giurisdizione  e vicinia nell'età moderna. Il caso di Buia, in I Savorgnan e la Patria  del Friuli dal XIII al XVIII secolo, Udine, Provincia di Udine, 1984,  pp.177-206.
                  Sono trattati i momenti di conflittualità e gli accordi tra  comunità di Buja e giusdicenti Savorgnan tra XVI e XVIII secolo,  l'amministrazione della giustizia e la burocrazia interna della comunità con  puntuale spoglio della documentazione archivistica.
                  * Buja-giurisdizione -vicinia- statuti 
Menis G.C., Castello  di Buja, Cassacco, Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del  Friuli-Venezia Giulia, 1984.
                  Un capitolo è dedicato alle leggende del castello raccolte  in Menis P., Lis lejendis 1981.
                  *Buja - castello - leggende 
Zacchigna M., Londero A.(a cura di), Gli statuti della confraternita di Santa Maria di Malotul, 1431,in  Mobilia  et stabilia, Udine, Arti Grafiche  friulane, 1989, pp.203-209.
                  Edizione del testo dello statuto (1431) della confraternita  devozionale eretta presso la chiesa di Santa Maria di Malotul della pieve di  San Lorenzo di Buja (v. Vale 1928), che prevede anche la costruzione di una  casa per poveri e mendicanti. L'area di influenza della confraternita si  estende a sud fino a Treppo e Colloredo.
                  *Buia - confraternite – statuti
Zoff R., E qui mi  costruirete una chiesa. Leggende e santuari mariani nel Friuli Venezia Giulia,  Gorizia, Editrice Goriziana, 1991, pp. 165-167.
                  Raccoglie le leggenda della fondazione delle chiese di Santa  Maria della Neve di Urcinins e della Madonna ad Melotum di Madonna.
                  *Buja –chiese - leggende
Cantarutti N., Raccontare  di castelli in Friuli, Montereale Valcellina, Circolo Culturale Menocchio,  2002, p. 80.
                  Ricorda le leggende del tesoro del castello raccolte ed  edite in Menis P., Lis lejendis 1981.
                  *Buja – castello - leggende
Moscarda D., L'area  alto adriatica tra sovranità imperiale e autonomia locale, Trieste,  Deputazione di Storia Patria per la Venezia Giulia, 2002, pp.87-90.
                  Illustra la fonte e il quadro normativo degli statuti bujesi  editi da Joppi, Il castello di Buja 1877.
                  * Buja - statuti
Formazione del  Comune
                  Municipalità e  Comune  
                  Giugno  1797- gennaio 1798 (governo francese delle municipalità e del governo centrale  del Friuli). La comunità di Buja e le ville di Borgo Sala, Collosomano,  Sopramonte, Santo Stefano, Tomba, Ursinins sono comprese nel distretto  VIII-capoluogo Gemona.
                  Febbraio  1798- 1805 (governo austriaco). Ripristino della gastaldia di Buja.
                  1806  (ritorno dei francesi). Abolizione delle giurisdizioni feudali, organizzazione  degli stati ex veneti in dipartimenti.
                  1807.  Organizzazione dei dipartimenti in distretti e cantoni. I comuni di Buja e  Santo Stefano nel distretto I-Udine, cantone IV-San Daniele. 
                  1811.  Concentrazione dei comuni. Comune denominativo: Buja nel cantone V-Gemona.
                  1815  (governo austriaco). Organizzazione delle province e delle province in  distretti. Comune: Buja nel distretto XXI-Gemona.
                  Successivamente  rimane la stessa concentrazione comunale. 
                            fonti legislative
                  1797. Proclama a stampa del gen. Bernadotte, Al Quartier generale di Udine, 6 giugno  1797, istitutivo dei distretti e delle Municipalità capoluogo nella sinistra  Tagliamento, in Civici Musei di Udine, inv. 52938.
                  * Buja- divisione territoriale-municipalità
1807. Bollettino delle  leggi del regno d'Italia. Decreto sulla divisione dei nuovi dipartimenti ex  veneti, 22 dicembre 1807, parte III, Milano, Reale Stamperia, 1807, p. 1423 
              * Buja- divisione territoriale- dipartimento di Passariano  1807
1811. Compartimento  territoriale del dipartimento di Passariano da attivarsi pel Primo Gennajo  1811, Udine, Pecile, s.d., edito in Il  Friuli nel 1807. Dipartimento di Passariano,  a cura di R. Corbellini, L. Cerno, C. Sava,  Udine, Società Filologica Friulana, 1992, pp. 617-649
                  * Buja-divisione territoriale- dipartimento di Passariano  1811
1815.Collezione di  leggi e regolamenti pubblicati dall'I.R. Governo delle Provincie venete, 5  novembre 1815,parte I, Venezia,  Andreola, 1815, p.203.
                  * Buja-divisione territoriale-provincia del Friuli 1815
Toponomastica
                  Calligaro G., La  toponomastica del Comune di Buja, in "Ce fastu?", V (1925), pp.  55-64, 243-250.
                  Toponomastica storica.
                  *Buja - toponomastica
Corgnali G.B., Malotul,  in "Ce fastu?", 44-45 (1965-67), n.6, pp. 201-203.
                  Malotul, Melotul o  anche Melotum è spiegato come  toponimo del tutto indipendente dalla chiesa di Santa Maria.
              * Buja - toponomastica - Malotul
Costantini E., Adami C., Nicoloso L., Buje stories di nons di luc. Cultura dei luoghi in un comune della  collina friulana, Comune di Buia, 2002.
                  Gli studi si avvalgono, oltre che della toponomastica  storica di Calligaro, La toponomastica 1924, dello spoglio dei Sommarioni napoleonici, dello schedario Corgnali e di fonti orali. Il volume comprende  anche una ricca bibliografia bujense e   gli indici della rivista "Buje pore nuje".
                  * Buja - toponomastica 
Demografia
                  Sono  stati finora editi singoli dati statistici.
                  I  flussi di popolazione sono documentati dai registri canonici dell’archivio  della pieve di San Lorenzo (ora nella canonica di Santo Stefano insieme con  quello di Madonna) che conserva le seguenti serie compilate dai vicari di Santo  Stefano e Madonna: 
                  -  Santo Stefano: registri canonici di battesimi, matrimoni, morti dal 1601;
                  -  Madonna: registri canonici di battesimi e matrimoni dal 1596 (per i matrimoni qualche  lacuna per gli anni 1613-1618, 1685-90, 1696-1744), per i morti dal 1620. 
                     fonti archivistiche
                  Archivio pievanale di San Lorenzo di Buja, Archivio storico,  Registri canonici di Santo Stefano e Madonna.
                  Serie organiche fine Cinquecento-inizio Seicento
                  *Buja – demografia – registri canonici
                      letteratura
                  Ziraldo M.,  L’archivio della Pieve di San Lorenzo, in  “La Pieve di  Buja - Bollettino Parrocchiale", Pasqua 1994.
                  Sintesi dell'inventario degli archivi della pieve, all'epoca  in fase di schedatura (anche in “Nô i sin ce che i lassin”, DVD di Gallina C.,  2006, percorso: Culto- Chiese- Madonna), con indicazione dei registri canonici.
                  *Buja – pieve – registri canonici
Nicoloso Ciceri A., Il  quartesario della pieve di San Lorenzo di Buja esattore per la fabbrica del duomo  di Udine, in "Atti dell'Accademia di Scienze Lettere e Arti di Udine,  LXXXVIII (1995), pp.173-198.
                  A p.189 riporta una pagina di stampa ad lites con il totale  delle "persone" dal 1583 (n. 1383) al 1790 (n. 1088) secondo i dati  presentati alla contadinanza per i fuochi di lista. .
              *Buja - demografia
Paesaggi storici 
                 fonti archivistiche
                  Archivio di Stato di Venezia, Atti preparatori al Catasto,  b. 301, fasc. Comune censuario di Buja..
                  Il fascicolo contiene Nozioni  generali territoriali, Nozioni  agrarie di dettaglio, Qualità dei  terreni, Prospetto di classificazione,  1826-27.
                  *Buja - paesaggi storici
Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di  Santo Stefano, Registro morti, 1654-1689.
                  Una memoria del 4 aprile 1669, premessa al registro dei  morti del 1654-1689 (c. 1r), ricorda che nevicò per più giorni fino a “una  quarta di neve” e fece freddo, bora e ghiaccio fino a pasqua, il 23 aprile.
              *Buja – paesaggi storici – clima
Archivio pievanale di Buja, Archivio storico, Vicaria di  Madonna, Registro morti, 1684-1695.
                  Nelle pagine rimaste bianche il vicario pievanale stende tra  1733 e 1744 memorie sul clima e sui raccolti.
                  *Buja – paesaggi storici - clima
                  letteratura
                  Menis G.C., Buja: una  piazza, un campanile. Genesi di un centro storico, in "Notizie della  Comunità Collinare", 1979, n. 4-5, pp. 14-17.
                  Breve, ma precisa e documentata individuazione della  formazione di un centro storico minore, espressione di “una irripetibile  identità culturale locale”.
                  *Buja – paesaggi storici